domenica 28 novembre 2010

La Salamandra, l'eminenza grigia che guida la storia del mondo



Scandurra, in più di un'occasione, ci raccontava la storia occulta di una congrega che interferiva sensibilmente sulle cose di questo mondo da secoli, composta di appartenenti alla nobiltà più vetusta d'Europa, faccendieri a vario titolo e banchieri di razza, circondati da un'aura magica, da ritualismi un po' arrugginiti dal tempo, tuttavia sempre efficaci. La congrega operava pressoché indisturbata dietro le quinte della Storia, a prescindere da ideologie politiche e da regimi che via via si avvicendavano. Oltre ad avere il controllo di banche, industrie e governi, non si facevano scrupoli di certo ad avviare attività criminali concernenti traffici di droga ed armi, spionaggio industriale e scientifico. Tali figuri prendevano ordini da un'eminenza grigia, un grande vecchio senza età, in senso letterale o quasi. Già, e qui Scandurra ci stupiva con le sue rivelazioni buttate lì per caso. Perché l'eminenza grigia in questione, secondo il nostro maestro, aveva diversi secoli sul gruppone, 700 anni circa, mese più mese meno e, come il conte di saint Germain, sembrava possedere segreti e poteri non comuni. Gli chiedemmo quale fosse il nome di tale adepto nero, ma ci disse che per sapere certe cose pericolose, si doveva essere altrettanto pericolosi.
“Se lo nomini, lo chiami e lui ti sente. Sei poi in grado di sostenerne lo sguardo?”
Insomma, il grande vecchio guidava le sorti dell'umanità con fini maligni, nascondendosi in una roccaforte non invisibile, presso una regione dell'Europa centrale. Il vegliardo aveva sembianze d'uomo, in realtà era un ibrido. Scandurra non utilizzava questo termine, si riferiva a lui con l'epiteto di 'bastardo'. Da come lo diceva, tradiva una certa animosità, insolita per il nostro maestro. Per noi, queste rivelazioni ci sconvolgevano la vita ma non dubitavamo della loro realtà, anzi, si profilavano scenari ben più vasti, terribili, che andavano ben oltre le cronache dell'epoca come il compromesso storico DC/PCI e il terrorismo rosso e nero. C'era una dimensione ulteriore da tener conto quando osservavamo la realtà: i piani erano incrociati e vi era, come nelle scatole cinesi, un altro segreto ancora dietro il precedente. Ogni cosa andava letta da più visuali. Per la congrega, fondamentale è far credere al popolo sempre alla 'versione ufficiale'...
Il pellegrino dello spirito deve pensare sia al cielo che alla terra. Guardarsi intorno e capire chi comanda, quali sono i meccanismi che operano nella società, il ruolo delle banche, le strutture del potere mondiale. E risalire dalla base al vertice della piramide, per 'pizzicare' chi è il padrone del vapore e svelare le sue intenzioni. Scandurra nella sua modestissima attività profana, non versava mai i suoi magri ricavi e risparmi in un istituto di credito. Ci diceva: chi entra in banca si insozza. Preferiva riporre nel cassetto del bancone quei quattro soldi dell'incasso, poi, all'orario di chiusura prendeva quanti spiccioli gli servivano. Gli dicevamo che quella sua posizione poteva avere anche un valore simbolico, ma non avrebbe certo fatto fallire la banca che tanto avversava. Ci rispondeva sghignazzando:
“Lo capirete. Il denaro in mano a chi lo guadagna è buono, ma messo nelle casse dei banchieri diventa un talismano nero, capace di attirare e poi canalizzare il malaccio nel mondo. Giorno verrà che tutto il denaro stipato nei sotterranei delle banche si brucerà e non sarà buono nemmeno per 'coce l'ova'. Ho avviato questo processo e prima di me altri due salta-fossi. Non immaginano nemmeno lontanamente quei fetenti di banchieri, che scherzetto gli stiamo organizzando”.
Altro che Carlo Marx. Scandurra aveva capito meglio di chiunque altro il potere perverso del Capitale. Lo studioso di Treviri aveva ben diagnosticato la questione economico-sociale del mondo moderno, sbagliata la sua terapia. Il nostro maestro ci faceva ragionare in un altro modo: priviamo le banche della materia prima (il testimone magico) ed esse non potranno far del male realizzando il malocchio al mondo. Ci diceva che solo Cristo era stato capace di realizzare il miracolo economico: la moltiplicazione dei pani e dei pesci senza interessi. Creazione di materia dall'etere diffuso. Ecco, da quando invece alcuni uomini, servi sciocchi del demiurgo ultracentenario, hanno istituito la finanza e come gogna psico-fisica, le banche, il mondo è stato schiacciato, sfruttato, annichilito, dal debito costante, ininterrotto, unica catena fin'ora indistruttibile. La gente non ne può più, ma a nulla sono valse le democrazie o le tirannie. Quel perverso potere galleggia indisturbato tra le onde della storia. Per noi erano affermazioni valide, certo, ma non capivamo fino in fondo la meccanica occulta che stava dietro l'ordinamento internazionale dell'alta finanza. Credevamo che il fine dei banchieri fosse quello di far profitti con l'usura legalizzata. Scandurra ci diceva che ben altri erano gli obiettivi dei potenti.
Nella sua bottega magica, snodo multidimensionale snc, il maestro faceva la sua rivoluzione silenziosa, libera da ideologie, unica possibile: il ritorno alla comunità, in sintonia con gli archetipi, i simboli, la tradizione. Una Nuova Atlantide stava rinascendo dalle nebbie spaziotemporali. Ma fu da pochi vista o avvertita, per i più la realtà procedeva inesorabile verso l'entropia e il dominio del denaro, due direttrici che si incontreranno poco dopo il nuovo millennio. Allora, ne vedremo delle belle.






La Porta


Sono fermamente convinto che la percezione del mondo esterno sia pura illusione e che dietro gli eventi quotidiani e gli oggetti comuni vi sia un segreto che è la chiave del grande enigma dell’esistenza umana.
I mondi sono popolati di segreti, misteri e antiche tradizioni: presenza costante è quella di una natura primeva, porta d’accesso a dimensioni nuove o dimenticate, contea del piccolo popolo o destinazione di chi vaga in cerca dell’estasi della vera conoscenza. Un’antica pietra è custode e testimone d’un rito iniziatico, tra gigli e orchidee: si tratta di un unicum, il mondo minerale è altrimenti trascurato.
C’è solo un’esistenza, una scienza, una religione, che il mondo esteriore è soltanto un’ombra variegata, che può sia celare che rivelare la verità. L’estasi fisica può essere il rituale e l’espressione di ineffabili misteri, di un mondo oltre i sensi, che deve essere penetrato tramite i sensi.