Nella proposizione 6.41 del Tractatus Ludwig Wittgenstein scrive: “Il
senso del mondo dev’essere fuori di esso. Nel mondo tutto è come
è, e tutto avviene come avviene; non vi è in esso alcun valore –
né, se vi fosse avrebbe un valore. Se un valore che abbia valore
v’è, esso deve essere fuori d’ogni avvenire ed esser-così.
Infatti, ogni avvenire ed esser-così è accidentale. Ciò che li
rende non accidentali non può essere nel mondo, chè altrimenti
sarebbe, a sua volta, accidentale. Dev’essere fuori del mondo.”
Non posso che confermare. Leggo la Realtà con gli occhi dello
spirito e ciò non mi ha mai ingannato, poiché tutto è
riconducibile all'invisibile per chi sa vedere. Scorgo sin da bambino
cose che altri non notano o fingono di non vedere, tutto un mondo
dentro il mondo che vive e respira insieme a noi. Le fiabe che le
nostre mamme e nonne ci raccontavano, al di là del valore
pedagogico, avevano l'intento di avvertirci della presenza di potenze
terribili e di angeli protettori, di tesori inestimabili che
simboleggiavano la conoscenza, di lealtà, coraggio, fede, ma pure di
tradimenti e ingiustizie, una narrazione di un livello altro della
percezione ma di cui è intrisa la realtà cosiddetta ordinaria. Poi
il sistema ci ha scolarizzato, ed è cominciato quel processo di
ridimensionamento delle nostre facoltà, di ottundimento dei sensi
incantati che ci permettevano di sbirciare oltre il visibile. Pochi
soltanto son sopravvissuti a questo processo e vengono trattati come
disturbati mentali o eretici, più pericolosi dei criminali perché
osano opporsi al comun sentire e alle Istituzioni. Il processo
di acculturazione forzata imposto dal sistema riguarda soprattutto il
linguaggio e l'uso delle parole, i cui significati ballerini sono
decretati dai vertici della piramide occhiuta come corretti o meno.
Ho imparato presto che il linguaggio umano è la peggior trappola per
capire l'uomo e il mondo. Il linguaggio è il silenziatore della
verità, a meno che non sia il Logos giovanneo, la Parola Vivente a
far luce su chi siamo e qual è il nostro destino.
C'è
un lato pesante e feroce della sovversione di ogni principio e valore
umano e, soprattutto, contro Dio. Chi c'è dietro lobby finanziarie
capaci di far morir di fame il popolo greco? Chi programma olocausti?
Chi decide cosa è giusto e cosa non lo è a parte Dio? V'è un
ordine che si nasconde dietro le quinte della Storia per orientare il
suo procedere? I cospiratori sono in combutta con i teorici del
complottismo? Ci sono parole tabù che non si possono nemmeno
alludere, pensieri interdetti, centrali del consenso, li scovo
semplicemente guardando otto-e-mezzo della signora Gruber, la
simpaticona per niente faziosa che su La7 ospita personalità della
politica e della cultura italiana e non solo. Sì, quando ascolto
certi personaggi famosi avverto la sensazione di trovarmi di fronte a
qualcuno che sa, che appartiene a mondi diversi dal mio, lontani anni
luce dal Bene. Fuori i nomi? Un giornalista che si diletta di storia,
un filosofo gnostico-marxista e per di più barbuto prestato alla
politica, un analista strategico americano, un commentatore di
cronaca parlamentare educato ed enciclopedico, insomma personcine a
modo che sento avverse, sì, l'ho detto, perché non si può?
Innanzitutto perché anticristiane, vuoi per nascita che per scelta
ideologica, e poi per una certa aura a bassa frequenza che li
contraddistingue. Ecco, lì vedo qualcosa di sinistro, già, più che
di sinistra (sarebbe il meno). Conflitti millenari, scontri epici,
metafisica che irrompe nella Storia dell'umanità, resi manifesti,
oggi, da brevi tratti, da episodi all'apparenza insignificanti, da
paroline dette e non dette magari durante un talk show in
televisione. Piccole cose, è vero, ma che proiettano un'ombra lunga.
Poi
c'è un lato leggero della sovversione, meno cruento ma non per
questo poco efficace. Le parole d’esordio del brano Aquarius
della celebre commedia musicale Hair, ben
introducono il tema: “Armonia, lealtà, chiarezza /
Simpatia, luce e verità… / Nessuno ne sopprimerà la libertà! /
Nessuno ne imbavaglierà lo spirito! / La mistica ci consentirà di
comprendere / E l’uomo imparerà di nuovo a pensare / Grazie
all’Acquario! Grazie all’Acquario!”. Sostengono i new agers: ci
si salva da soli, si può seguire una via spirituale senza religione
di riferimento, tutto è uno, una è la sostanza universale, tutto è
vibrazione, noi dobbiamo liberarci dalle catene del sistema, dalle
religioni istituzionali. Il movimento culturale new age sorto sul
finire degli anni sessanta, sembrava spontaneo e, come spesso dico,
non era tutto da buttare, anzi. Gnosi semplificata, orientalismo
riveduto e corretto, spiritualismo senza dogmi, musica meditativa,
pratiche di realizzazione interiore, un minestrone dal sapore
corposo, interessante, magari ingenuo per certe posizioni dottrinali,
comunque tentava di fondere fisica quantistica e spirito, anarchismo
senza violenza e liberazione dell'individuo dalle pastoie del
sistema, considerato opprimente e autoritario. Ma era tutto
spontaneo? Il bisogno d'assoluto dell'uomo è senza tempo e malgrado
le fasi storiche oppressive, emerge comunque. Il Secolo XX° ha
prodotto genocidi, sofferenze e dolori immani, è stato imbrattato da
filosofie aberranti (nazionalsocialismo), psicologia riduzionista
(Freud), materialismo storico (marxismo e leninismo), pragmatismo
americano, insomma un pesante fardello che ha chiuso l'umanità sotto
un cielo di piombo. C'era voglia di luce, di volare alti. È più che
legittimo, direi. Ma non tutto è oro.
Più
volte ho visto l'ecosistema satanico tracimare nell'ordinario mondo
borghese, agnostico, preso e risucchiato dal sociale, immerso dal
lavoro stressante che comporta uno stato nevrotico permanente. Più
volte ho compreso che la disabilità peggiore dell'uomo contemporaneo
sia la cecità di fronte all'invisibile. Un “mondo secondo” ci
sovrasta, luogo dell'essere e del non-essere in cui Luce e Tenebre si
sfidano senza quartiere. Il Male esiste ed è presente. A cominciare
da certi mostri, nelle cui mani finiscono le redini del comando, le
sorti dell'umanità gettata sulla via dell'impero del Male e ciò dal
Rinascimento. Gli effetti si fanno presto sentire attraverso i moti
rivoluzionari, al sordo tonfo della ghigliottina, al diffondersi del
sistema bancario internazionale, l'irrompere del capitalismo e la sua
ancella, il liberismo. Ma per il nuovo paradigma bisogna attendere il
movimento del '68 (nato già dai piani massonici secoli prima) che a
volte trova esplicitazione in una peste psichica di tipo paranoico,
che, dal 1980 in poi, ha dilagato in forme diverse. La nuova cultura,
la cosiddetta cospirazione dell'Acquario come la descrive Marylin
Ferguson, sforna incessantemente rock nella sua forma trasgressiva e
rivoluzionaria (dai Beatles, perniciosi, ai Pere Ubu fino ai Joy
Division, interessanti), filosofie (scuola di Francoforte e il nuovo
catechismo olandese), tecnologie interiori (Osho, nefasto, Aurobindo,
eccellente), uso di droghe psichedeliche per alterare le coscienze e
condurle verso paradisi artificiali (cfr. Aldous Huxley, Ugo Leonzio
e l'etnobotanico Terence McKenna), ma soprattutto rinnova il culto
luciferino (il promotore culturale di riferimento della new age,
David Spangler) fino a versioni contraffatte di traumi veramente
accaduti di possessioni e rapimenti. Insomma, dietro questi fenomeni,
si nascondono circoli organizzati che si adoperano in ogni modo per
rievocare l'abisso oscuro e riportarlo sulla terra. Il cristianesimo
che ha dalla sua millenni di lotta contro tali forze, di nuovo si
trova a fronteggiare l'antico Nemico che sembra diventare più forte
che mai. Purtroppo pure la Chiesa subisce la stretta soffocante del
mostro infernale, proprio quando dovrebbe chiudere la porta della
città, è più debole e fiacca: aprendo al mondo per inondarlo di
Cristo (Concilio vaticano II°) eccoti la contromossa, il mondo entra
dentro e l'oscura. Non sarà certo la scienza, che affronta la
questione in termini di analisi e verifica e non di fede, in grado di
fornire risposte e mezzi convincenti al problema dell'origine del
Male, che si manifesta in aggressività distruttiva, dagli assassini
seriali ai presunti raptus omicidi di padri di famiglia, fino alla
scomparsa sospetta di bambini, alle reti internazionali di pedofili
che poggiano sulla connivenza dei poteri forti. Rita Levi Montalcini
pensò di esaurire la questione con la teoria secondo la quale l'homo
sapiens contemporaneo dispone di un cervello tripartito frutto di
accumulazioni successive. Il primo sarebbe quello che lo scrittore
Arthur Koestler definì “cervello rettiliano”. Questo cervello
arcaico, rappresenta la componente filogeneticamente più antica che
si formò 200 milioni di anni fa. Il comportamento dei rettili è
strutturato per la difesa del territorio, l'offesa e la difesa dai
nemici, ed ha un'organizzazione gerarchica simile a quella dei
mammiferi, che hanno tonalità affettiva e dai quali abbiamo
ereditato il secondo cervello. I due cervelli ereditati dai rettili e
dai mammiferi sono inglobati nel nostro mantello cerebrale.
Nell'uomo, il mantello neocorticale ha avuto una forte espansione,
che si riflette nell'aumento esplosivo delle sue capacità
intellettuali. Lo sviluppo della neo-corteccia in un tempo di 2
milioni di anni, sarebbe la causa prima della disparità tra lo
sviluppo dell'intelligenza e quello del comportamento. Secondo i
neuro-fisiologi sarebbe possibile riscontrare, nelle manifestazioni
stereotipate e ritualistiche dell'uomo di oggi, un'analogia con
quelle tipiche dei rettili, e in quelle emotive, una somiglianza con
quelle dei mammiferi. Il demonio viene identificato col serpente,
simbolo del male. Ma non sarebbe un male esterno a noi, come
suggerisce la religione, ma interno a noi, nel cervello. Per la
Montalcini si tratterebbe di un errore evolutivo dell'uomo e sebbene
lo scagioni da una responsabilità diretta delle aberrazioni del suo
comportamento, questa ipotesi getta una luce sinistra sul futuro. Io
che non ho fatto le scuole alte, ma che comparo, confronto,
sperimento, questa ipotesi di uno sbaglio evolutivo (commesso da chi?
da un dio che avrebbe voluto dare spazio al suo eterno nemico?) non
mi convince, neppure all'interno dell'ambito scientifico. Non spiega
il male, così come la religione non è sempre scudo adeguato a
fronteggiare satana.
Esistono
luoghi maledetti, vampiri psichici pronti ad azzannare gli uomini
disattenti, vi sono pure stregoni in grado di sostituire anime, di
trasferire infezioni invisibili per generazioni; esiste il Male,
quello tremendo, insopportabile, che penetra ogni anfratto del
disastrato inconscio e lo rimesta, lo manipola, fino a farlo
tracimare e rendere folle l'uomo incauto. Dirci moderni e perciò
emancipati dai secoli bui, è una mortale fesseria che può costarci
l'anima.
Noi
cristiani dobbiamo poter contare su dati certi dottrinari e sulla
salvaguardia dei fondamenti primi della nostra fede, da un lato per
difenderci da coloro che denigrano la tradizionale missione della
Chiesa contro le forze del male e dall'altro contro chi si impegna in
tale opera senza un'adeguata esperienza. Le Sacre Scritture ci
insegnano che Gesù Cristo si incarnò per liberarci dal male e
aprirci le porte del Regno di Dio. I secoli successivi di contro
hanno visto protagonista progressivamente il principe dal mantello
rosso in ogni angolo della terra, e come padre di ogni male ha
istruito molti figli. Come feroce reazione a NSGC ha tentato con ogni
mezzo di sigillare il Regno di Dio con l'aiuto di gerarchie religiose
cieche e sorde.
Uno
degli aspetti caratteristici della mia vita è lo straordinario
numero di segni e di coincidenze significative, di combinazioni, di
incontri fatidici, che hanno giocato un ruolo importantissimo in
tutta la mia attività di occultista (uso tale termine in senso molto
vasto e fuori da ogni appartenenza a conventicole e congreghe).
Occupandomi di materie oscure secondo la definizione scandurriana, mi
sono imbattuto molte volte nel mondo demonico e devo dire che
l'esperienza ancor prima che la conoscenza (a volte vanno di pari
passo) mi è stata di aiuto in talune circostanze. Non credete che
solo i preti possono occuparsi di tali faccende, il combattimento
contro satana riguarda ogni essere umano, ebreo islamico cristiano
indù buddhista o anche ateo, tutti e nessuno escluso. Se ogni
persona è bersaglio di forze oscure, non tutti sono in grado però
di affrontarle e vincerle. Quello che ognuno sa fare è per me come
un dono e chi non lo possiede non può sperare di crearlo dal nulla.
In questo ambito alquanto incerto, elusivo, terribile, non c'è alta
carica, stellette, gerarchie che tengano. Ho visto sacerdoti fuggire
a gambe levate di fronte a posseduti o a fenomeni di infestazione,
ferventi cattolici farsela sotto, tutto ciò per dire che ci vuole il
fisico per certe imprese.
Al
contrario di quanto andava sostenendo il buon padre Amorth, non credo
che milioni di piccoli diavoli siano bramosi di impossessarsi
dell'anima degli uomini. Le cose sono più complesse e insolite. Il
mondo oscuro è penetrato nella nostra realtà e gli è stata
permessa la possibilità d'azione sempre maggiore a causa della
mancanza di fede e nella pessima pastorale dei preti progressisti,
tutti impegnati a dire come si debba organizzare la riffa per
guadagnare soldini utilizzabili per i nostri fratelli migranti, e
poco attenti alla salvezza delle anime. Il diavolo non è più di
moda e tale moda l'ha inventata lui, ovviamente. Vedere ovunque
l'azione del demonio o non vederla affatto sono due grossolani
errori.
Il
diavolo è spinto dalla brama di potere e di vendetta sugli uomini,
ci riesce nel momento in cui facciamo un cattivo uso del libero
arbitrio e quando invertiamo il Bene col Male; tuttavia senza
tentazione non potrebbe esistere libera volontà.
Mi è
difficile da spiegare perché fin da ragazzo ho avuto sensitività e
predisposizione a certe cose. Che cosa rese Handel capace di comporre
musica? Io credo che ogni cosa operante in favore della vittoria
della Luce sulle Tenebre sia un dono di Dio. Certo si deve
perfezionare le proprie capacità ma il successo è assicurato
(quando ciò accade) solo se si hanno già in partenza abilità
innate, i talenti necessari per muoversi contro il lato oscuro della
Realtà. Alla fine questa attitudine è più un'arte che una scienza.
Più volte ho descritto per sommi capi cosa sia la pratica magica o
comunque la si voglia chiamare, ma un breve ripassino non sarà
inutile.
I
profani credono che l'Immaginazione sia qualcosa di irreale. Invece è
realissima, eccome. Quando immagino, costruisco effettivamente una
forma sul piano eterico; e questa forma è oggettiva per gli eventi
intelligenti di quel piano quanto lo è per ognuno di noi l'ambiente
terreno. Codesta forma può avere solo un'esistenza transitoria, che
non produce risultanti importanti; oppure può essere vitalizzata e
usata per scopi elevati, benigni, oppure maligni. Per praticare la
magia è necessario chiamare in azione tanto l'Immaginazione quanto
la Volontà, poiché si equivalgono nell'opera. L'Immaginazione però
deve precedere la Volontà per produrre il massimo effetto possibile.
La Volontà senza nessun aiuto, può irradiare una corrente che non
può essere del tutto inoperante; tuttavia il suo effetto è vago,
indefinito, perché la Volontà priva di aiuto non irradia altro che
la corrente o forza. L'Immaginazione, senza aiuto, può creare
un'immagine che deve avere un'esistenza di durata variabile; eppure
non può fare nulla di significativo, a meno che venga vitalizzata e
guidata dalla Volontà. Tuttavia, quando entrambe sono congiunte,
quando l'Immaginazione disegna un'immagine e la Volontà dirige ed
usa tale immagine, si possono ottenere effetti meravigliosi. Quando
si ha a che fare con entità oscurate, la mente e il corpo
dell'operatore svolgono un compito determinante. Il controllo
dell'Immaginazione e una Volontà forte, decisa, diventano basilari
per la neutralizzazione delle influenze scaturite da quella malvagia
presenza. Il corpo come tempio dell'Anima, va altrettanto addestrato,
rendendolo puro, sano, non contaminato da droghe e alcolici. In
battaglia dobbiamo poter contare su di noi, aspettarci aiuti celesti
non è errato, ma appoggiarci solo su quelli è azzardato oltremodo.
Un altro aspetto importante, da tener conto, è il valore rituale, la
manifestazione visibile di un fenomeno interiore e invisibile. Le
parole di potenza, molte delle quali ricavate dalla Bibbia, sono
nella maggior parte rivolte alle persone presenti e non alle
misteriose entità. In molte occasioni infatti ho effettuato
operazioni magiche senza proferire parola, servendomi esclusivamente
del pensiero risonante, analogico, immaginifico, che spesso riesce a
fornire alle mie facoltà un potere ancora maggiore.
Sono
fermamente convinto dell'esistenza e della presenza delle forze
maligne come di quelle benevoli (non esiste il neutro nel campo delle
energie, o aggreganti o disgreganti) ed ho constatato che la società
attuale, altezzosamente infantile nel credere di dominare l'atomo e
quindi la realtà, stenta ad accettare come reale un fenomeno creduto
inverosimile. Ci sono cose al di fuori degli ordinari schemi mentali,
ancora sconosciute e misteriose. Chi le nega a priori, dimostra solo
ignoranza se non paura.
La
Luce si è fatta strada, sta a noi seguirla per non imbatterci in
sentieri lontani da Dio.