venerdì 12 agosto 2011

DIARIO DI BORDO



Leggo sui blog di area, analisi sullo stato delle cose che risentono del pensiero dominante profano, razionalistico, spesso infantile anche per chi affronta tematiche di frontiera. Alieni scambiati per madonne, profezie usate come certezze, fisica dei quanti diventata toccasana spirituale, medicale ed esistenziale e via elencando. Mike Plato che pubblica interi libri di Dick, che considera autentiche gemme oracolari, quando in realtà sono elucubrazioni di uno scrittore alle prese con la sua schizofrenia; Corvide o come si chiama quell'etnologo svolazzante, che mischia cosmovisioni di fisica estrema con messaggistica spiritista di presunti veggenti, e il tutto per spiegare cosa sta succedendo prima dell'invasione/contatto di creature aliene (lui le chiama EME). Potrei citarvene altri, ma il punto è: la necessità di fondere scienza e metafisica, attraverso l'uso di alcuni aspetti di entrambe e nemmeno dottrinariamente precise; dicevo, la necessità di questa unione sembrerebbe più importante della giusta lettura di quello che sta accadendo di eccezionale. Perché infognarsi con autori aggravati da turbe psichiche allo scopo di capire questa nostra confusa realtà? Forse perché un fulminato vede meglio le macerie in questo pazzo mondo? Tra fulminato e illuminato, c'è qualche differenza, mi pare: il primo vede solo il buio e gli spettri che lo popolano, l'altro accende la luce e distingue le ombre dalle cose. Suvvia, è mai possibile che per guidare chi ci legge, usiamo guide cieche? Non discuto l'onestà di Corvide e reputo ottime alcune sue intuizioni, ma c'è bisogno di usare stralci di messaggi profetici di incerta origine onde suffragare le proprie tesi? Credo che si possa semplicemente sostenere il proprio punto di vista, con pezze d'appoggio più consone all'assunto iniziale. La profezia è un segno, una possibilità nel mare delle possibilità. Non la si può, non la si deve tirare per la giacchetta. Circa Philip K. Dick, non c'è bisogno che ne illustri i meriti in ambito letterario. La sua fantascienza ben registra le paure, le nevrosi, le allucinazioni di un'epoca, quella attuale, confusa e senza centro. Se c'è un limite in Dick, riguarda la sua totale mancanza di speranza, di dimensione trascendente. Valis, la sua ultima opera, è un tentativo un po' raffazzonato e semplicistico di perlustrare i sentieri della gnosi, come parametro per leggere l'uomo e il cosmo. Tutti noi abbiamo bisogno di un centro, un riferimento alto per viaggiare verso la meta. Come i pianeti, orbitiamo intorno ad un sole e quando usciamo da tale dinamica, vaghiamo pericolosamente verso l'ignoto. Le religioni tradizionali, con linguaggi e metodi diversi hanno tentato, con alterne fortune, di indicare una via e un punto cardinale. La rotta non sempre è lineare, spesso è lontana dalle sponde. Ci vuole una vista acuta che sa vedere lontano ma fa ugualmente attenzione ai particolare, alle coincidenze, ai segni. Ecco, i segni. Il nostro destino può avere un suo sviluppo, può dispiegarsi in tutta la sua portata se non confondiamo i segni.

Obama sta precipitando come le Borse americane ed europee; non sembra più il faro mondiale che giornalisti come Vittorio Zucconi (quando ne parlava si bagnava dall'emozione) consideravano. E che dire dell'ossesso Uolter Veltroni, in perenne ricerca di qualche padre spirituale, e trovatolo in Obama, tiene un suo poster nel salotto di casa, insieme a quello di JFK, del portiere Pizzaballa, figurina introvabile della Panini. Già, sembra proprio che i promotori del consenso abbiano di nuovo toppato eleggendo l'ennesimo supereroe di cartapesta. Perché? Lo ripeto da anni. Un cerchio sovrastrutturale domina il mondo da almeno due secoli e lo fa disinteressandosi dei popoli, anzi li uccide, per scopi innominabili. E la Casa Bianca direte voi? è una villa un po' cafona dove gli elettori made in USA scelgono l'inquilino, che o prima o dopo verrà sfrattato e tanti saluti. Chi è l'inquilino? Un utile idiota se obbedisce agli ordini, o un illuso se li contrasta, tanto alla fine c'è sempre lo squilibrato di turno che gli spara addosso. Kennedy era un illuso, i Bush facevano parte del salotto buono del club, Clinton c'aveva necessità erettili quotidiane per cui diventava facilmente ricattabile, Obama è un miracolato che non sa o non può far nulla. Punto. La crisi profonda dell'economia occidentale e del capitalismo, è l'effetto collaterale di un male preesistente all'origine del Nuovo Ordine Mondiale, nato per distruggere. La cultura del profitto, la società massificata, l'influenza psichica per condizionare l'individuo, l'incapsulamento delle coscienze, l'ottenebramento dell'anima per l'agire incontrastato di potenze dissolutrici, lo scatenamento degli istinti più infimi al fine di seminare panico e caos … con tali programmi dove volevano andare? Dove ci avrebbero portati se non verso il precipizio?
Quante buche ha fatto?

Supermacho? Ma per favore.

Lunga vita e prosperità? Per chi?
Dicevo di Obama. Oggi più di ieri è dimostrato che gli uomini che mandiamo al potere grazie alla tanto idolatrata democrazia, sono soltanto garzoni di bottega ai quali è affidato un compito che un padrone senza volto gli commissiona. La Salamandra – i bene informati assicurano che Lui vuole essere così definito – è il padrone, fatto di carne e ossa ma dal cuore alieno. Che fare allora, noi poveri mortali, figli del popolo? Smetterla di piangere, di fare spallucce, di chiudere gli occhi. Soprattutto smetterla di credere di essere mortali. Abbiamo tutti un destino stellare, il guaio è che non lo ricordiamo più.

5 commenti:

  1. Apprezzo molto quello che scrivi in generale e lo sai, ti seguo da ormai più di un anno e per me, ti assicuro, è un record.
    Però spesso non capisco certi tuoi interventi.
    Certo, mi si può sempre dire che se non li capisco il problema è mio, che c'è una ragione più alta per scriverli.
    Lo so, ogni bimbo se lo sente dire dai genitori prima, dai preti e dai professori poi.
    Non fare anche tu così.
    Io capisco che nonostante le avventure che ti sono capitate (anzi, con sacrifici ti sei cercato) rimani pur sempre un terrestre, figlio della cultura italiana e che sei, ovviamente, schierato.
    In più di un tuo scritto la cosa è palese.
    E qui sta la mia delusione, in parte perchè un tempo ero schierato dall'altra parte ma soprattutto perchè mi pare di aver capito da ormai qualche anno (correggimi ti prego se pensi stia sbagliando) che gli schieramenti ideologici di un tempo sono fuffa, aria fritta, lana caprina.
    Da quel che sono riuscito a capire, per me destra e sinistra non fanno alcuna differenza, sono pure invenzioni.
    Non, forse, nel senso "qualunquista" ed annichilente dell'intellettuale disincantato ma avendo preso atto della storia, quella ufficiale e quella non.
    Non so perchè fai così, forse la tua parte di animo politicizzato (per me sinonimo di integrazione perfetta del "Sistema", parola che io uso come tu, più o meno ovviamente, usi il "Gruppo") deve cmq uscire.
    Ma resta sempre la possibilità che siano messaggi in codice che a un profano come me non è dato capire.
    Boh...
    Lasciami dire solo che questo pezzo è pieno di luoghi comuni e cose banali, trite ritrite oltre che scontate.
    Nel bene e nel male, ti seguo.

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  2. Grazie per le ultimissime righe del post.
    Trovo il diario di Corvide un pout pourri di elementi presi da destra e sinistra, molti dei quali tirati per la giacchetta, come dici tu.
    Nelle lunghe analisi su ciò che starebbe per succedere, non si trova nessuna prospettiva trascendente, nonostante l'accento sulla necessità di un cambiamento. Una "spiritualità" piuttosto miope o meglio assente. E per di più si intravede qua e là una visione che sta maturando con alcuni scritti, che vede in molte devozioni una sorta di demonologia (al servizio delle cosiddette EME, secondo la sua terminologia).
    Possono anche interessare alcune intuizioni, come sostieni tu, ma solo sul piano orizzontale a parer mio...

    Giusparsifal, da una parte è vero che alcune cose scritte da Angelo in questo post le ha già ripetute lui stesso altre volte. Io però non ci vedo tutto questo schieramento, al di là delle apparenze. È anche vero che se la nave sta per affondare, bisogna sperare che al timone ci sia comunque qualcuno che allunghi il più possibile la corsa, limitando dove possibile i danni, e rendendo meno tragico possibile l'inevitabile collasso...

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  3. @Giusparsifal
    Le forme del politico, comunemente intese e applicate, sono obsolete, è vero. Tuttavia più che di schieramenti, di fazioni, di campanili, io qui accenno ad una sia pur labile scintilla - opaca e flebile, certo - che alberga in alcuni movimenti di massa e che li rende eredi, fessi e fedigrafi quanto vuoi, di principii perenni; ad un certo sentire sopravvissuto alla secolarizzazione della religione e della politica in questi ultimi secoli. Le idee si incarnano negli uomini, ma sono pur sempre forze non transitorie che possono essere manipolate, filtrate, ma mai distrutte. Un fenomeno nefasto come quello del comunismo, è la faccia della stessa medaglia: l'era del mercante e dell'anomia.
    Bisogna acuire i sensi per leggere dietro le quinte della storia e percepirne i segni. A volte gli archetipi trovano piccole persone per manifestarsi, proprio alla fine del ciclo.

    @Pol
    La nave affonda, ma già saremo fortunati se il comandante non scappa per primo.

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  4. Ciao Angelo, io sono stato un comunista.
    Da ragazzo, certo, con l'ardore che un giovane può sentire per un'idea, un'idea di uguaglianza e comunione fra la gente.
    Alle medie, erano frequenti i miei discorsi animati con il mio prof di religione.
    Non capivo come non potesse vedere la somiglianza (nei fatti, non nei principi) dell'insegnamento di Gesù e cuqello professato dal comunismo.
    Non è una questione di ideologia.
    L'ideologia è per gli intellettuali e gli intellettualoidi.
    Forse, dopo anni, se mi parli di questi, io posso anche capirti.
    Ma se l'errore dei comunisti è stato il voler cancellare i princìpi a cui accenni (in primis il Sacro), l'errore degli anticomunisti è stato quello di allontanarsi dalla gente.
    In maniera ignorante la gente comune comunista idolatrava i sovietici, ma nelle loro menti e nei loro cuori c'era altro.
    Ho conosciuto tanti comunisti (la stragrande maggioranza con la quale sono entrato in contatto) che non sapeva un fico secco di quello che aveva scritto Marx.
    L'idea di comunismo come la intendi tu (credo) è molto lontana da quello che albergava nei cuori dei comunisti.
    Perciò da ex ti scrivo queste cose.
    Non perchè rinneghi il mio passato, perchè è stato fatto con il cuore, ma perchè il mondo non è fatto da comunisti e fascisti e democristiani e così via, e su questo che mi altero non poco.
    Perchè sono FANDONIE.
    E la gente non sa quello che dici, sono discorsi da eruditi.
    Eppure il tuo (spero anche il mio, se ne avrò la possibilità) è proprio di aiutare "questa" gente.
    Ho chiesto aiuto una volta su questo blog, un'aiuto che mi aiutasse a recuperare ciò che ho perso o forse non ho mai avuto.
    Sono stato in parte sbeffeggiato, perchè la mia richiesta di aiuto è stata concepita come uno sfottò.
    Non lo era.
    Tu dici cose bellissime, Angelo, e molte volte mi hai emozionato, risvegliando cose che ancora non capisco.
    Ma si può darti credito nel tuo parlare con devozione del Papa?
    Questa "classe dirigente" ha mai fatto nulla per farsi capire dalla gente.
    Dogmi e dogmi, è stato un tentativo di preservare princìpi sacri ed essenziali per l'anima dell'uomo.
    Lo capisco.
    Ma hanno fallito Angelo.
    Il metodo non era giusto, concordi con me?
    Hanno creato barriere fra noi ed il Sacro ed è in questo senso che li condanno.
    Non mi interessano i "fatterelli" di questo o quel Papa, di questo o quel sacerdote.
    Il metodo, alla lunga, si è dimostrando fallimentare.
    In questo senso intendo la religione "l'oppio dei popoli".
    Non condanno affatto l'Insegnamento, ma il metodo con cui è stato tramandato.
    E' stato il terreno fertile della schiavitù dell'uomo.
    Se vogliamo tramandare, mantenere o far riscoprire la Verità che per millenni è servita a popoli e civiltà, noi dobbiamo cercare un nuovo mezzo per farla riconoscere.
    Così, lo vedi anche tu, non va.

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  5. @Giusparsifal
    Carissimo, non ho mai criticato chi, in buona fede, abbracciava l'ideologia comunista. Tante persone ho conosciuto nel corso degli anni che hanno creduto, lottato, costruito nel nome di un utopia politica. Non violenti, onesti, spinti da volontà riformista, alcuni, altri sognavano l'applicazione del comunismo come tentativo di distribuire a tutti le risorse, salari equi, servizi efficienti. Rispetto chi crede possibile un cambiamento, sia esso sociale che interiore, verso il meglio. Certo, la realtà ha azzerato ogni tentativo di instaurare un ordine sociale giusto. Ti rispetto.
    Detto questo, sulla religione che dire... sempre più persone si allontanano dalle forme religiose, pur mantenendo la fede in Dio; altre parcheggiano la propria anima nella corrente di questa o di quella chiesa, senza prospettive spirituali. Un dato credo certo: il tradimento dei chierici. Non solo etico morale, ma contenutistico. Sì, è la cosa peggiore. Cercare Dio e amare il prossimo, per vie dirette: queste le coordinate. Senza più intermediazioni. Ponti verso Dio, siamo noi, ognuno di noi è sacerdote.

    P.S.
    Capitalismo e comunismo, due facce della stessa medaglia, quella del potere profano dagli orizzonti materialistici.

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